Alessandra Locatelli Ministro della Repubblica per la disabilità è stata il Relatore della conviviale del 21 aprile: “Nuove prospettive per l’inclusione dall’attuale contesto normativo alla valorizzazione dei talenti e delle competenze di tutti”.
Iniziata la sua passione per il volontariato già a 16 anni al Setificio poi sviluppata dopo gli studi superiori con un percorso in Africa, quindi alla Casa Famiglia ed altre esperienze nel sociale con l’obiettivo di mettere sullo stesso piano non solo le disabilità ma anche le difficoltà delle famiglie con genitori che dedicano la loro vita all’assistenza tra mille difficoltà logistiche, burocratiche ed economiche. Bisogna pensare ad un “piano di vita” investendo sulle persone capendone le potenzialità ed aprendo le porte della comunità sociale, un progetto quindi coordinato e diffuso e non gestito da singole azioni frammentate. Molto si farà con la Legge Delega sulla disabilità con 5 decreti attuativi con l’istituzione del Garante Nazionale per la disabilità, il tavolo istituzionale per la determinazione dei LEPS (Livelli Essenziali per le Prestazioni in ambito Sociale) e la possibilità di accesso alle pubbliche amministrazioni per dare occasioni alle persone disabili di esprimere le loro capacità e competenze. Si parla infatti di modello ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) con il quale si valuta la funzionalità di una persona e che sostituisce le attuali statiche tabelle del 1992 con le percentuali di invalidità. Questi progetti consentiranno alle persone di avere una vita più dignitosa : servizi, medicazioni, ausili, ma soprattutto relazioni. In Europa siamo all’avanguardia sulla progettazione di questi modelli ma anche in Italia c’è disomogeneità tra le regioni , non tanto nella presenza del volontariato quanto nella capacità delle istituzioni di gestire fondi destinati a progetti nel sociale. Stimolata proprio su questo argomento da una domanda il Ministro ha “snocciolato” una serie di progetti sociali con fondi già stanziati e successivamente ha risposto sulla perplessità che la Legge del Terzo Settore ha posto alle associazioni di volontariato con un pesante inasprimento burocratico ed economico (il Registro Unico del Terzo Settore) proponendo un possibile futuro ripensamento su alcuni aspetti. Infine la calda raccomandazione di porre sempre davanti all’aggettivo “disabile” il sostantivo “persona”: “persona disabile” in mezzo a tante “persone”
L.F.