La presenza di Luciano Moggi alla conviviale del 1° giugno ha determinato la presenza di molti tifosi juventini tra i soci e ospiti.
“Intervistato” da Roberto Ortelli, giornalista della Televisione della Svizera Italiana, l’ex dirigente della Juventus ha esordito precisando che era sua volontà dimostrare la sua innocenza riguardo alla vicenda di Calciopoli, che non si è ancora conclusa, senza cercare di colpevolizzare altri.


Uomo di origini popolari e grande lavoratore, dopo essersi reso conto che la carriera di giocartore di calcio gli era preclusa, inizia a muovere i primi passi come direttore sportivo nelle squadre di calcio mentre lavorava nelle Ferrovie dopo aver partecipato ad un concorso piuttosto affollato, lavoro che abbandonò quando venne preso come direttore sportivo della Roma per poi passare alla Juventus come Direttore generale dove ebbe un ottimo rapporto con l’avvocato Agnelli che riponeva la propria fiducia in lui per la gestione della squadra.
Gestione che prevedeva una maggioranza di giocatori italiani rispetto a quelli stranieri per svariati motivi, dall’amore per la maglia che possono provare gli italiani rispetto a giocatori stranieri per il quali si tratta solo di un lavoro, alla possibilità di far crescere giocatori che domani faranno parte della Nazionale, la validità di questa scelta strategica è data dal fatto che dopo Calciopoli l’Italia non ha avuto più successi a livello internazionale. Nel suo lavoro non ha mai dato ascolto a ciò che veniva detto o richiesto dai tifosi perché il loro ragionamento è “di pancia”, e ha avuto conferma della correttezza di questa sua scelta.
Ovviamente le domande dei presenti sono state molte e mirate e Moggi ha brillantemente risposto.

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