Marco Cimmino scrittore e storico, specializzato nello studio della Grande Guerra , è stato il Relatore alla conviviale del 14 aprile.

L’Italia dichiara guerra all’Austria il 24 maggio 1915 un mese dopo la firma del Patto di Londra, un trattato segreto nel quale pose forti condizioni in caso di vittoria per l’attribuzione del Trentino,del Tirolo meridionale ,della Venezia Giulia e della penisola Istriana (con l’esclusione di Fiume). Queste opportunità erano più strategiche rispetto alle offerte dell’Austria per la neutralità. Ma il punto era: l’Italia è preparata e comandata degnamente? Fin dal 1892 infatti il nemico presunto era la Francia ed i comandanti non avevano conosciuto altre realtà strategiche. Nel giro di pochi mesi tutto si ribalta. In più nel 1914 moriva in circostanze misteriose il capo di Stato Maggiore del regio Esercito Alberto Pollio sinceramente favorevole alla Triplice Alleanza ,sostituito da Luigi Cadorna figura poi discussa e controversa autore anche di drammatici errori tattici nella guerra. Qui il racconto del Relatore diventa un’enunciazione di nomi, luoghi, battaglie, strategie,armamenti con dovizia di particolari, fino a Caporetto che- secondo il Relatore – fu una sconfitta analoga a sconfitte anche di altre nazioni ma che gli italiani hanno vissuto in maniera catastrofica ed anche trasmessa fuori dall’Italia come un peculiarità che invece non è stata. Qui entrano in scena, fino alla vittoria, i “Ragazzi del 99” che nient’altro erano se non i ragazzi di leva ma che ebbero la buona sorte di essere completamente immuni da sconfitte e come tali tramandata la loro leggenda. Al grande esperto di strategie militari non sono poi mancate domande sulle attuali situazioni di guerra con, la storia si ripete sempre, gli errori attuali degli strateghi russi costati cospicue vittime anche tra gli invasori. Non eravamo in tanti ma la serata con un relatore competente e brillante è stata di grande interesse.

L.F.